martedì 31 agosto 2010

Oasi nel deserto

La tenda beduina rifulge della luce incerta delle candele. Ombre mutevoli si inseguono sulle sue pareti, i fumi del karkadé inebriano i nostri sensi. Gli sbuffi dei cavalli berberi si confondono con le nostre voci, trasformate nell'estasi dell'unione.

Cinquanta metri più in là, i trans sulla Pontina. Fa strano.

giovedì 5 agosto 2010

la fabbrica dei bisogni

L'altro giorno sono entrata in un posto
dove sgualdrine e uomini schifosi sniffavano nei bagni
per poi uscire e fingere di divertirsi
fuori dai bagni un frastuono assordante
tutti sorridenti e malati
uno spettacolo di pornografia e decadenza
come piacciono a te.

Infatti poi sei arrivato a Montecitorio.


lunedì 2 agosto 2010

Ministrine

Lo volete, lo sognate, lo blandite. Cercate di tentarlo, coi vostri reggicalze, le capigliature, gli sguardi ammiccanti e la vostra adulazione interessata, ma lui è solo mio.

Gli fate i complimenti, fate a gara a strusciarvi al suo corpo e a farvi fotografare con lui, ma io so che lui è solo mio.

Ridete scioccamente alle sue galanterie da strapaese, alle sue avances da piazzista, ma non ho paura, perché lui è solo mio.

Consentite che le sue dita grassocce vi tengano i fianchi, ma io sono certa che lui sia solo mio.

Lo baciate sulla pelle ispessita dal cerone, mentre lui ride beato, ma ho la sicurezza che lui sia solo mio.

Uscite da sotto la scrivania della Presidenza del Consiglio, la bocca piena ed un kleenex in mano, e lì un qualche dubbio mi viene.

sabato 31 luglio 2010

Seduzione

Una preparazione meticolosa, un gioco con regole ferree.
Prima i capelli: lucidi, pettinati, così tirati all'indietro da fare quasi male.
Poi il trucco: il fondotinta maschera le piccole imperfezioni, un po' di mascara per allungare le ciglia, un minimo di lucidalabbra, una tinta neutra come piace a te.
L'abito: scuro, possibilmente nero, suggerisce ma non grida, snellisce la figura e trasmette sia sobrietà che trasgressione.
Infine i tacchi, per slanciare la gamba, far sembrare i glutei più sodi, elevarsi ad altezze nuove.
Gesti misurati, dettati dall'esperienza e dalla vanità.

Ecco, se hai finito però adesso dovrei usarlo io lo specchio del bagno.

venerdì 30 luglio 2010

giovedì 29 luglio 2010

Grandi Opere

Le dita scorrono lascive tra i peli ispidi, duri, brunastri. Coi polpastrelli sento la tua pelle morbida, un po' grinzosa. Mugoli di piacere mentre indugio sulle piccole cicatrici nascoste, dove bisturi e tecnologia hanno contribuito a tenere in vita ciò che la natura voleva morto. All'improvviso, tocco la tua carne glabra, turgida, più imponente di quanto mi aspettassi. La stringo tra le unghie, strappandoti un grido di sorpresa e dolore.

Vè che c'hai proprio le orecchie grandi.